Parcheggio disabili personalizzato: cosa bisogna sapere

Chi può richiederlo? Come funziona? Ecco tutto quello che devi sapere sul parcheggio disabili personalizzato e su come ottenerlo.

Non tutti sono a conoscenza dell’opportunità di richiedere un parcheggio per disabili personalizzato nelle vicinanze della propria casa o del posto di lavoro. L’istanza viene accettata se, oltre ad avere un handicap o un’invalidità riconosciuta da una commissione medica (quindi un pass rilasciato dal Comune), il soggetto abita o deve recarsi frequentemente in un luogo ad alta densità di traffico e con pochi posteggi.

Delimitati dalle strisce gialle e chiaramente distinguibili dal simbolo di portatore di handicap come gli stalli generici, riportano anche il numero di riconoscimento (o di targa, nei casi in cui è previsto) associato al contrassegno su opportuna cartellonistica verticale. Di seguito riportiamo le informazioni più importanti sul parcheggio per disabili personalizzato e la normativa di riferimento, insieme alle indicazioni su come ottenerlo e riconoscerlo.

Come ottenere un parcheggio disabili personalizzato?

Va fatta una premessa: tale agevolazione viene riconosciuta indipendentemente dal possesso della patente e dall’effettiva idoneità o abilità alla guida del soggetto interessato. Spesso, infatti, il conducente non è il richiedente, ma un familiare o un’altra persona incaricata di assisterlo.

Come già anticipato, il primo passo da compiere per avere a disposizione un parcheggio per disabili personalizzato è, stando alla normativa di riferimento (Legge 104/1992 per la disabilità, Legge 118/71 per l’invalidità civile), ottenere un apposito contrassegno dal Comune di residenza o di dimora. Hanno diritto al tagliando anche gli inabili temporanei fino al momento della guarigione.

Una volta che il pass (di durata quinquennale anche per soggetti con minorazioni permanenti) è a portata di mano, bisogna scaricare il form di richiesta dal sito web del Comune e, dopo averlo compilato e firmato, presentarlo alla stazione di Polizia Municipale più vicina. Insieme al modulo e al ticket con il numero di riconoscimento, occorre allegare altri documenti:

  • certificato di disabilità-inabilità rilasciato dai medici legali della ASL
  • autocertificazione di mancata titolarità di box, garage o spazi condominiali all’aperto entro il nucleo familiare
  • atto di proprietà della vettura e patente, se il richiedente guida e possiede un’auto modificata ad hoc
  • per le assegnazioni sul luogo di lavoro, copia del contratto
  • attestazione d’indisponibilità di uno stallo all’interno del parcheggio aziendale, redatta e firmata dal datore di lavoro.

A questo punto la domanda viene inoltrata al sindaco, il quale dispone un’ordinanza per l’assegnazione di un posteggio gratuito ad personam. Ovviamente il primo cittadino non è tenuto all’approvazione della richiesta: dopo un’attenta valutazione del caso potrebbe rifiutarla, se non sussistono le condizioni di legge e sono presenti stalli generici di sosta per disabili nelle immediate adiacenze del luogo d’interesse.

Quali tipi di veicoli possono sostare nei parcheggi destinati a disabili e invalidi?

Dal momento che contrassegni e posteggi sono associati al titolare e non alla vettura (fatta eccezione per i disabili in grado di guidare un’auto opportunamente modificata), non esistono limitazioni alla tipologia di mezzo autorizzato alla sosta. In particolare, ecco i veicoli ai quali è consentito stare previa esposizione del pass:

  • automobile per guida disabili
  • auto per sedia a rotelle
  • vettura standard.

Se il conducente utilizza un’auto in un’area dove sono presenti degli stalli generici per disabili ma risultano occupati, può sostare nelle strisce blu esponendo il tagliando, a prescindere dal mezzo. 

È possibile avere maggiori informazioni legate alle strisce blu e la lista dei parcheggi convenzionati Unipol Move sul nostro sito. 

I parcheggi riservati ai disabili possono essere rimossi dopo un certo periodo?

Si, può accadere quando viene meno la necessità di un posteggio personalizzato in un determinato luogo. Succede in caso di guarigione da un’inabilità temporanea, decesso o cambio di residenza del soggetto interessato. Decadute le condizioni per occupare lo stallo riservato, è indispensabile trasmettere una comunicazione scritta al Comune che ha fatto la concessione.

Come riconoscere un parcheggio per disabili personalizzato?

Analogamente a quanto accade per gli spazi di sosta generici destinati a persone con disabilità, le aree di parcheggio personalizzato sono delimitate da linee gialle e dal simbolo di portatori di handicap, riportato in bianco sull’asfalto all’interno di un riquadro dallo sfondo azzurro.

In questo caso specifico, oltre alla segnaletica orizzontale è presente un cartello di parcheggio per disabili personalizzato, indicante il divieto di sosta entro il perimetro dello stallo e il numero relativo al contrassegno o alla targa. Tali informazioni permettono di individuare immediatamente una corrispondenza o meno tra il nominativo associato al codice nel posteggio e quello trovato sul contrassegno esposto nella parte anteriore dell’auto.

Chi ha la 104 ha diritto al parcheggio per disabili?

I soggetti che rientrano nei requisiti di disabilità descritti nella Legge 104 del 5 febbraio 1992 (varata per tutelare gli individui con deficit fisici, sensoriali e psico-cognitivi) hanno facoltà di utilizzare gli stalli generici sulle strisce gialle. Il motivo è presto detto: il riconoscimento dei diritti riportati nella normativa è sempre sottoposto al vaglio della commissione medico-legale ASL di riferimento.

Tuttavia, l’accesso alla 104 deve essere accompagnato da un’esplicita richiesta del contrassegno e seguito da una domanda di assegnazione del posto da parte del cittadino interessato, pertanto l’opportunità di sostare in un parcheggio per disabili personalizzato non viene concessa in automatico dal sindaco. Secondo la fonte fanno parte della casistica le seguenti categorie, la cui terminologia risulta aggiornata come da D. Lgs. 62 del 3 maggio 2024 (art. 33):

  • persone con disabilità
  • persone con disabilità che necessitano di supporto intensivo.

Quanto appena affermato vale non solo per i cittadini italiani aventi residenza fiscale nel Comune di competenza, ma anche per domiciliati, apolidi e stranieri (comunitari e non). Ad ogni modo, i tempi di attesa tra la domanda e l’esito variano sensibilmente da Comune a Comune, in base al numero di pratiche prese in carico, alla disponibilità di spazi sul territorio e alla gravità della situazione.